Carpoforo
Tipica forma coralloide costituita da numerosi tronchi che si diramano più volte dal basso verso l’alto. Gli apici sono formati da numerose e tipiche appendici lunghe meno di 1 cm. L’altezza complessiva varia da 3 a 7 cm. Si tratta di strutture relativamente fragili, che si spezzano facilmente. Il colore nelle fasi giovanili è bianco, diviene solo leggermente sfumato di giallastro a piena maturità.
Imenoforo
Indifferenziato e posto sulla superficie liscia delle ramificazioni.
Carne
Inizialmente un po’ elastica, diviene rapidamente fragile e molle. Il colore è bianco. Odore non significativo e sapore da poco percepibile ad amarognolo.
Habitat di crescita
Diffuso sia nei boschi di latifoglie che in quelli di conifere, in estate e in autunno. Per nostra esperienza fruttifica soprattutto nelle abetine e nelle aree degradate e prive di erba dei castagneti da frutto; si tratta peraltro di terreni dove il colore bianco contrasta bene con lo sfondo uniformemente scuro ed è quindi ben individuabile malgrado le dimensioni ridotte. E’ certamente un fungo da considerare comune nell’area appenninica di nostro interesse.
Segni particolari
I funghi appartenenti al Genere Clavulina sono spesso di difficile determinazione in campo, senza l’ausilio di indagini microscopiche. Tuttavia il portamento coralloide, le dimensioni ridotte e il colore bianco sono tre caratteri che ben identificano questa specie.
Note
Lo abbiamo definito come “non commestibile” per le scarse qualità organolettiche e la consistenza; non è specie tossica. I corpi fruttiferi sono di frequente attaccati da un altro fungo (microscopico) che lo parassitizza trasformandone il colore da bianco a grigiastro o grigio brunastro o grigio con riflessi violacei; in questo caso la determinazione in campo diviene assai difficoltosa.