Da sempre i naturalisti si sono posti il problema di dove inserire i funghi nel sistema classificatorio degli esseri viventi. I funghi infatti - come vedremo - hanno alcune caratteristiche che li avvicinano al regno vegetale (incapacità di muoversi, strutture morfologiche simili alle piante) ma sorprendentemente anche una caratteristica tipica del regno animale: sono organismi cosiddetti ‘eterotrofi’, esseri viventi cioè che per vivere hanno bisogno di degradare sostanza organica da altri prodotta; in qualche modo i funghi si nutrono come gli animali, non hanno infatti clorofilla e non sono capaci di sintetizzare sostanza organica tramite l’energia solare (fotosintesi clorofilliana) come accade per il mondo vegetale.
È questa la principale ambiguità che ha condotto la sistematica moderna a dedicare ai Funghi un regno a parte.
Senza rendercene pienamente conto ciascuno di noi si serve delle proprietà dei funghi tutti i giorni: sono funghi (lieviti) che consentono la panificazione così come sono funghi a trasformare le proteine del latte nella formazione del formaggio (senza contare le muffe che vengono utilizzate in alcuni formaggi tipici) e a provocare la fermentazione dei mosti nella produzione del vino.
Sempre i funghi sono causa anche di malattie negli animali e nell’uomo, oltre che sui vegetali quando si comportano da parassiti.
Esistono decine di migliaia di specie di funghi con comportamenti e morfologia molto differenti tra loro. In questa sede noi ci occuperemo esclusivamente dei cosiddetti funghi superiori, i macromiceti. Vogliamo tuttavia sottolineare che quelli comunemente chiamati ‘funghi’ altro non sono che corpi fruttiferi di un organismo che vive all’interno di un substrato di crescita: il terreno, il legno, residui organici di altro genere. In realtà, infatti, il ‘corpo’ del fungo è rappresentato dal micelio: un reticolo formato da sottili filamenti concatenati (ife) che colonizza gradualmente, accrescendosi, il substrato nel quale vive. Nelle condizioni ambientali adatte è lo stesso micelio a produrre i corpi fruttiferi che tutti conosciamo, cui è demandato il compito della dispersione delle spore, quindi della riproduzione.