Bovista nigrescens

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vescia
loffa
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Commestibile -

Basidiocarpo
Il diametro a maturità è variabile da 3 a 9 cm; è sessile, cioè non possiede un gambo ed è a diretto contatto con il terreno. E’ costituito da un esoperidio (strato esterno) e un endoperidio (strato interno).

Endoperidio
Si mostra quando si frattura l’esoperidio. E’ di colore inizialmente bianco ma diviene prima brunastro e poi nerastro, quando si crea una fenditura più o meno tondeggiante nella parte apicale da dove escono le spore.

Esoperidio
Spesso fino a 1 mm, di colore bianco, poi a maturità brunastro.

Gleba
Molle, bianca all’inizio, divine gradualmente giallastra, giallo-olivacea, fino a brunastra o bruno-porpora a maturità, quando le spore si disperdono nell’aria.

Caratteri microscopici
Spore dalla forma caratteristica tondeggiante ma con un lungo peduncolo che raggiunge in questo caso i 10 µm, elemento che differenzia la specie in oggetto dalla B .plumbea con peduncolo nettamente più lungo.

Habitat di crescita
Fungo saprofita che fruttifica in estate e in autunno nei prati posti al di sopra del limite della vegetazione. E’ relativamente frequente sui crinali dell’Appennino tosco-emiliano.

Segni particolari
La Bovista nigrescens si riconosce dalle altre Bovista per la taglia più grande e per la crescita in quota. Come in B. plumbea non vi è una struttura di collegamento del corpo fruttifero con il terreno.

Note
La commestibilità è condizionata dalla presenza di una gleba totalmente bianca. La “sorella” B. plumbea si riconosce per un esoperidio che si frattura come un guscio d’uovo. Può tuttavia essere confusa con altre specie di Bovista altrettanto commestibili. Simile il commestibile Vascellum pratense (che cresce negli stessi habitat) ma che è caratterizzato dalla presenza di un evidente setto che divide trasversalmente il corpo fruttifero (visibile al taglio). Altri generi come Lycoperdon e Calvatia hanno dimensioni tendenzialmente maggiori e diversa morfologia.

© 2016. Funghi dell'Appennino tosco-emiliano