Calocera viscosa

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manina
Velenoso

Carpoforo
Altezza variabile da 5 a 10 cm; larghezza da 0,5 a 2 cm. La forma è caratterizzata da un ramo basale che si biforca in due o tre elementi secondari a circa due terzi dell’altezza; le biforcazioni terminano con due o tre punte aguzze. Il colore è l’elemento di maggior evidenza della specie, tipicamente giallo intenso o giallo cromo, si mostra in grande evidenza anche dal contrasto con i substrati legnosi di crescita spesso caratterizzati da colore scuro.

Imenoforo
Sostanzialmente indifferenziato copre circa metà dei rametti ed è situato sulla parte liscia degli stessi. A maturazione le spore sono di colore ocra.

Carne
Di colore giallo, ha una consistenza gelatinosa ed elastica ma tenace. In vecchiaia diviene dura e di colore tendente all’arancione. Odore e sapore sostanzialmente non percepibili.

Habitat di crescita
Saprofita su legno di conifere e in particolare su abete rosso. Cresce sia in estate che in autunno ed è da ritenersi una specie assai comune. Nell’area di nostro interesse è ovviamente limitata alle poche aree caratterizzate dalla presenza di conifere, per questo è soprattutto diffuso nei boschi dell’Abetone e nei rimboschimenti di abeti e pecci degli alti versanti appenninici.

Segni particolari
Il colore, la forma è l’habitat di crescita facilitano la classificazione di questo fungo. In particolare la crescita su residui legnosi lo differenzia dalle Ramaria. Altre specie del Genere Calocera sono assai rare e la cugina minore Calocera cornea vegeta di preferenza su legno di latifoglia, ha dimensioni assai più ridotte e colore più chiaro e aranciato.

Note
Se consumato provoca intossicazioni gastro-intestinali anche gravi; consigliamo quindi ai raccoglitori dei funghi del Genere Ramaria (per certi versi simili all’occhio non esperto) di prestare particolare attenzione. E’ certamente uno dei funghi più vistosi e decorativi del bosco, il corallo giallo del legno morto.

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Esemplari giovani in fase di crescita.
© 2016. Funghi dell'Appennino tosco-emiliano